22 gennaio 2008

Riflessione sul dolore fisico

Tempo fa leggevo su un forum straniero che tratta bdsm recensioni su film “estremi”:
vorrei parlare dell'aspetto mentale della cosa e se vi interessa successivamente si potrà parlare delle produzioni in senso stretto (titoli, case di produzione ecc...)Ho guardato un pò di film della Mood e della Elitepain (stessa produzione) Non c'è finzione: le scudisciate sono vere, le lacrime pure. E' vera la carne che si apre sotto colpi di frusta che sembrano rasoiate, sono veri i lividi neri lasciati dalla frusta. Le protagoniste finiscono i film ridotte a polpette, rosse e viola, sangue vero, roba da non poter appoggiare il sedere sulla sedia per due settimane, roba da essere impresentabili per un pezzo. Una non si regge più in piedi, un'altra è legata mani e piedi. Però... Però non sono novelline e lo vedi da due cose: dal fatto che alcune hanno partecipato a più di una produzione e dai segni sul corpo che possono essere cicatrici, capezzoli deformi, seni che cadono in un modo che denuncia torture ripetute. Ecco, io rimango stupito da come queste donne affrontino le sessioni. Cosa le spinge? Non c'è sesso, nessuna forma di piacere fisico, solo dolore. E' il piacere masochistico di affidare la propria incolumità al potere altrui? E' il dolore che diventa droga? E' una sorta di autolesionismo? E' la sfida alla sopportazione? Ci sono due film in cui viene proprio fatta una gara di sopportazione e viene chiesto alle attrici cosa tollerano e cosa no, se provano piacere e se pensano di farcela sapendo a cosa vanno incontro: ne emergono ritratti di totale disinteresse, come se si considerassero loro stesse niente più che trito di carne. La mia opinione è chi conduce veramente il gioco è il sub, non il master (per usare i termini del BDSM).

6 commenti:

A-Mika ha detto...

Ma tu ne conosci una??
No xkè se fosse così presentamela che mi viene utile quando sono nervosa..io la suono, mi scarico e lei gode..all'Ikea di queste simpatiche signorine ce n'è??????

Lato B ha detto...

Ciao a-mika, no io non ne conosco, come scrivevo ho solo visto i film di cui parlavo nell’articolo; non penso neanche si possano trovare all’ikea o meglio, ce ne sarà anche all’ikea, ma senz’altro senza il cartellino attaccato…
Sei la stessa a-mika che ha fatto il tatuaggio di cui sotto? Se sì, allora sarei curioso di conoscere la tua opinione “seria” riguardo il mio articolo, in quanto senz’altro avrai sofferto durante la seduta dalla tatuatrice.
Cosa ti spinge a provare dolore per ottenere un risultato come un disegno sulla pelle?

A-Mika ha detto...

Ti dico la verità e te lo potranno confermare tutte le persone che come me hanno un tatuaggio..io ne ho 2 e li ho voluti perchè per me significavano qualcosa..è un ricordo che ti metti sulla pelle..che ti accompagnerà per sempre..come ho detto nel mio articolo anche se è stato un dolore quasi insopportabile me ne farei subito un altro..con un significato diverso..le donnine che si fanno torturare lo fanno solo per Godere, e secondo me non centrano molto con i tatuaggi..

Anonimo ha detto...

Grazie a-mika di aver risposto alla mia riflessione con sincerità e prontezza…però non mi hai convinto più di tanto…il fatto è che, in entrambe le situazioni, il dolore viene utilizzato come un mezzo per ottenere un risultato…ed è proprio questo che le accomuna.
Da quanto scrivi si evince che saresti disposta anche subito a sottoporti ad un’altra sessione dal tatuatore per avere un altro disegno sulla pelle, ma hai un limite? Fino a quale livello sei disposta a spingerti per ottenere quello che vuoi?
Secondo me la chiave di lettura è proprio questa: chi si sottopone volontariamente a “prove” che utilizzano il dolore come un mezzo, lo fa, fondamentalmente, per affermare la propria volontà e per scoprire il proprio limite: e questo vale indifferentemente per chi decide di farsi dare qualche frustata dal partner oppure per farsi disegnare indelebilmente sulla pelle un simbolo, un ricordo o altro.
Ci sono altri lettori che hanno esperienze simili da raccontare o che hanno un opinione sull’argomento?

Ciccio ha detto...

Secondo me è vero, in certe situazioni il dolore è una scossa di adrenalina che durante il rapporto con il partner può essere piacevole....ma così come hai descritto tu mi sembra un pò troppo estremo....poi naturalmente come in tutte la estremizzazioni l'eccesso può piacere.Per rimanere in tema di tatuaggi ad esempio basti pensare all'uomo che gira tutto tatuato nelle fiere.

Anonimo ha detto...

Siete a conoscenza dell'esistenza dei film snuff vero?? sono film che (ovviamente) non vengono prodotti, restano esclusivamente circoscritti al mercato nero, con costi inimmaginabili e per un pubblico selezionatissimo. spesso il film viene girato su richiesta del compratore. In buona sostanza il film consiste nel riprendere una violenza carnale VERA dove la donna viene picchiata e spesso uccisa davanti alle telecamere. C'è gente che sborsa centinaia di migliaia di euro per averne uno, e questo contribuisce ad aumentarne il mercato. Anni fa era uscito un film con Nicolas Cage che trattava l'argomento, si chiamava 8mm delitto a luci rosse, molto interessante e parecchio "forte". In questo post non voglio dare giudizi, sarebbero superflui e l'argomento è talmente delicato da evidenziare la mia totale incompetenza a riguardo. era giusto per aggiungere un' informazione ad un argomento interessante...